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Impianti DI RISCALDAMENTO

IMPIANTO DI RISCALDAMENTO: CALDAIA A CONDENSAZIONE

La caldaia è un'apparecchiatura che trasforma l'energia di un combustibile in calore e lo rende disponibile in un circuito contenente acqua o aria che ha la funzione di distribuire il calore negli ambienti ed eventualmente nell'acqua dell'impianto sanitario.

La caldaia a condensazione è un generatore di calore caratterizzato dal recupero di energia termica dalla condensazione, pertanto offre buoni rendimenti.

Questo tipo di caldaia di solito è a tiraggio forzato con combustione realizzata pre-miscelando l’aria al combustibile. Dopo questa sommaria premessa, vediamo in dettaglio come funziona una caldaia a condensazione.

Caldaia a condensazione, schema di funzionamento

Nell’immagine che segue è mostrato il tipico schema di funzionamento delle caldaie a condensazione. Come è chiaro, l’aria e il combustibile (gas) entrano insieme per rendere possibile la combustione in una camera stagna- La caldaia è dotata di un elettroventilatore con funzione di prelievo dell’aria esterna e per forzare l’espulsione dei prodotti di combustione verso il “camino” che provvederà a disperderli.

1-Entratadelgas
2-Entratadell’aria
3-Uscitafumi
4-Ritornodairadiatori
5-Airadiatori
6- Acqua condensata

impianto caldaia

Con questo funzionamento, la caldaia a condensazione permette un rendimento termico superiore al 90% del combustibile utilizzato grazie al recupero del calore laterale di condensazione del vapore acqueo contenuto nei fumi della combustione.

La maggior efficienza termica delle caldaie a condensazione è dovuta dal fatto che questi generatori di calore riescono a sfruttare l’energia prodotta dalla trasformazione termodinamica necessaria durante la combustione.

IMPIANTO DI RISCALDAMENTO: CALDAIA A CONDENSAZIONE

La rete di distribuzione dell’impianto termico è costituita dalle tubazioni di mandata e di ritorno che collegano la caldaia ai termosifoni. L’acqua calda (tra i 50 ed i 90°C) parte dalla caldaia, fluisce nelle tubazioni di mandata, riscalda i radiatori, e ritorna a temperatura più fredda alla caldaia dalla quale è partita.

Le tubazioni usate per l’impianto termico possono essere in materiale metallico (rame, acciaio) o in materiale plastico (polietilene, polipropilene ecc)

Il tubo multistrato in polietilene a differenza dei tubi metallici riduce al minimo la dispersione di calore ed essendo un materiale elastico non permette il deposito di calcare al suo interno, la sua installazione è semplice e veloce, facilmente lavorabile e piegabile, resistente alla corrosione e all’usura.

Qualsiasi sia il materiale utilizzato, per limitare le dispersioni termiche, è necessario rivestire i tubi con una guaina isolante. Lo spessore da utilizzare per la guaina dipende dal diametro della tubazione, dal tipo di isolante, dalla parete o pavimento dove vengono installate le tubazioni.

In reazione al tipo d’impianto si distinguono:

COME SCEGLIERE LA NUOVA CALDAIA?

L'acquisto giusto è fondamentale quando si parla di caldaia, e non solo per la qualità dell’aria in casa e la vivibilità dell’abitazione, ma anche per l'incidenza dei consumi sulla bolletta.

Una prima caratteristica da valutare è la classificazione secondo l'efficienza energetica, definita per legge nel DPR 660/96. Il regolamento determina quattro classi di rendimento delle caldaie, a una, due, tre o quattro stelle, che garantiscono il massimo rendimento a fronte di un minore impiego di combustibile e conseguente risparmio energetico ed economico.

Le diverse tipologie di caldaie

Gran parte delle famiglie riscalda la propria abitazione e l’acqua sanitaria mediante caldaia a gas, grazie a una distribuzione capillare della rete metano su tutto il territorio nazionale. Il costo per la sua istallazione (in media tra i 500 e i 1.500 euro) è maggiore rispetto a un tradizionale boiler elettrico, anche se risulta più economico in termini di minori costi del gas rispetto all’elettricità.

Tra le caldaie con un alto rendimento energetico troviamo invece quelle a condensazione, con la caratteristica di recuperare il calore del vapore, che invece nelle comuni caldaie viene sprecato. La convenienza a installarla dipende anche dalla zona climatica in cui è situato l’immobile, visto che sono impianti ottimali in una zona fredda nella quale l’uso del riscaldamento è intenso e continuativo.

Una valida alternativa alla classica caldaia è anche quella a biomassa, alimentata con pellets, cippato o legna, scelta che richiede la presenza di un impianto un po’ più sofisticato: tra gli svantaggi infatti, l’alta spesa di installazione (da un minimo di circa 2000 euro) e la necessità di un locale dedicato.

Attenzione al libretto d’impianto

La manutenzione della caldaia è un aspetto importante da non trascurare, perché garantisce il suo regolare funzionamento. A questo fine è obbligatorio munirsi del cosiddetto libretto di impianto – di cui si può approfondire nella news “Libretto d’impianto: in caso di smarrimento si rischia la sanzione?” – dove andranno annotate le revisioni periodiche dei vari sistemi presenti in casa, quali caldaia e climatizzatori. Coloro che ignorano i controlli, rischiano una sanzione compresa tra i 500 e i 3.000 euro.

 

 

Impianti a distribuzione verticale

In questi impianti, detti anche a colonne montanti, la tubazione di mandata e di ritorno formano un anello alla base del fabbricato. Dall’anello partono le colonne montanti che arrivano ai radiatori posti sulla stessa verticale nei vari piani dell’edificio.

Questo tipo di impianto viene poco utilizzato in quanto, pur essendo più economico, non permette di ottimizzare la gestione dell’impianto in relazione al diverso utilizzo in varie zone dell’edificio.

 

 

Impianti a distribuzione orizzontale 

Detti anche a zone, questi impianti sono installati in modo che in ogni zona , o piano o appartamento dell’edificio, viene realizzata una rete di distribuzione indipendente dal lato della gestione rispetto alle altre zone.

Ad esempio in un appartamento si può realizzare un impianto a due zone, la zona giorno e la zona notte in modo da gestirle autonomamente e riscaldarle con tempi e temperature diverse.

 

I radiatori in alluminio si scaldano rapidamente ma tendono a raffreddarsi piuttosto velocemente.

I radiatori in alluminio lavorano soprattutto per convezione: quando diminuisce la temperatura, il movimento d'aria convettivo si riduce e quindi la resa termica diminuisce notevolmente  Hanno un minor ingombro e permettono di sfruttare al meglio lo spazio.

IMPIANTO DI RISCALDAMENTO: POMPE DI CALORE

Le pompe di calore sono macchinari in grado di trasferire energia termica, ossia calore, da un ambiente più freddo ad uno più caldo. Ad esempio, per il riscaldamento invernale di un edificio, una pompa di calore opera sottraendo calore all’ambiente esterno, per fornirlo agli spazi interni, mantenendoli al caldo. Questo è il processo inverso a quello spontaneo che succede solitamente, cioè lo spostamento di calore da un corpo caldo ad uno più freddo. Per fare ciò le pompe di calore consumano una certa quantità di energia che può essere fornita, a seconda della tecnologia impiegata, sottoforma di energia elettrica oppure di gas metano.

Una pompa di calore, infatti, estrae il calore da una fonte naturale (aria, acqua o terra) e lo trasporta dentro l'edificio alla temperatura idonea, in funzione del tipo di impianto di riscaldamento.

Alcuni di questi apparecchi sono reversibili e permettono sia di riscaldare gli ambienti che di raffreddarli, quindi possono essere utilizzati durante tutto l’anno. Facendo uso di sistemi particolarmente efficienti l’energia consumata è però inferiore a quella impiegata da sistemi di riscaldamento tradizionali. Secondo la normativa europea in tema di energia, se il calore (energia termica) catturato da una pompa di calore eccede in maniera significativa la quantità di energia necessaria al suo funzionamento, esso è considerato rinnovabile.

MANUTENZIONE CALDAIA

Secondo la normativa vigente (DPR 74/2013), tutti gli impianti termici devono essere sottoposti a controlli e manutenzioni periodiche.

La normativa si riferisce all'impianto termico. Secondo il D.lgs. 48/2000, per impianto termico, si intende un "impianto tecnologico fisso destinato ai servizi di climatizzazione invernale o estiva degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, o destinato alla sola produzione di acqua calda sanitaria, indipendentemente dal vettore energetico utilizzato (legno, metano, gpl ecc.)

L’esercizio, la conduzione, il controllo, la manutenzione dell’impianto termico e il rispetto delle disposizioni di legge in materia di efficienza energetica sono affidati al responsabile dell’impianto termico. Ma chi è?

Il responsabile della manutenzione dell’impianto termico è l’occupante dell’immobile. In genere, il proprietario. Se l'immobile fosse locato, tale onere spetterebbe all'inquilino, al locatario o al comodatario. Nel caso di impianto termico centralizzato (quindi dove non siano presenti impianti termo-autonomi), il responsabile è l’amministratore di condominio.

1. la manutenzione: insieme delle operazioni utili a preservare nel tempo le prestazioni degli apparecchi e/o dei componenti ai fini della sicurezza, della funzionalità e del contenimento dei consumi di energia.

Le frequenze per la manutenzione di ciascun apparecchio/componente vengono riportate dai fabbricanti degli apparecchi e dei componenti dell’impianto termico nei libretti d’uso e manutenzione. La periodicità della manutenzione è quindi fissata dal fabbricante e riportata nel libretto di istruzioni. Normalmente ogni anno, in pratica, sempre.

2. il controllo dell’efficienza energetica.

Il controllo dell'efficienza energetica dell’impianto, compresa la redazione del rapporto di controllo, è obbligatorio e deve essere eseguito in occasione delle operazioni di manutenzione.

IL LAVAGGIO AD ALTA CIRCOLAZIONE DI UN IMPIANTO DI RISCALDAMENTO

Il modo migliore per lavare un impianto usando una pompa ad alta circolazione

 

IL PROBLEMA

Il lavaggio è essenziale per mantenere in buone condizioni gli impianti di riscaldamento, e usare dispositivi per il lavaggio ad alta circolazione assicura un intervento efficace e veloce. I vantaggi di un lavaggio a fondo dell’impianto sono ben documentati:

• distribuzione del calore più uniforme

• risparmi sui consumi fino al 20%

• minor rischio di guasti e rotture

• maggiore durata dell’impianto

Le normative vigenti impongono di lavare e risciacquare l’impianto prima dell’avvio e di aggiungervi un additivo che protegga da incrostazioni e corrosione. La stessa procedura è raccomandata quando una nuova caldaia a condensazione viene installata su un impianto esistente. In molti casi la garanzia della caldaia non sarà considerata valida se non si dimostra di aver eseguito questa procedura.

Nella maggior parte dei casi, un lavaggio ad alta circolazione è necessario se si osservano i seguenti sintomi:

• alcune stanze rimangono più fredde

• l’impianto ci mette molto tempo per riscaldarsi

• uno o più radiatori sono freddi nella parte inferiore

• è necessario spurgare frequentemente i radiatori

• la caldaia è rumorosa

 

 

LA SOLUZIONE

Si precede con il lavaggio dell' impianto con una pompa ad alta circolazione ottenendo un primo svuotamento completo dell’impianto seguito da una pulizia con prodotto risanante con la finalità di eliminare qualsiasi incrostazione, fango, calcare e residui vari seguito da riempimento con acqua pulita di rete e secondo prodotto inibitore per evitare il riformarsi di alghe ed elementi vari.

• Le caldaie oggi sono più critiche: si pensi ai ridotti passaggi per l’acqua nello scambiatore di molti modelli a condensazione. Se l’acqua non è pulita si rischia d’intasare la caldaia poche settimane dopo l’installazione, con un cattivo ritorno d’immagine per l’installatore.

• Ormai gran parte dei produttori di caldaie non riconoscono più la garanzia sullo scambiatore in caso di mancato lavaggio e protezione dell’impianto: ciò va fatto ricadere sul cliente, ricordandogli che il costo per sostituire uno scambiatore non in garanzia è molto più alto di quello per la pulizia e protezione.

Cos’è il nuovo libretto di impianto?

Il libretto di impianto per la climatizzazione è una sorta di “carta d’identità” dell’impianto termico, sul quale devono essere indicate tutte le informazioni che lo riguardano, come ad esempio le sue caratteristiche, i componenti installati, gli interventi effettuati su di esso.

Caso generale: Il libretto è obbligatorio per tutti gli impianti destinati alla climatizzazione estiva o invernale, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, sia esistenti che di nuova installazione (DPR 74/2013).

Esempi pratici: ​

Abitazione residenziale unifamiliare in contesto autonomo

Impianto autonomo con caldaia a gas per riscaldamento ambiente ed acqua calda sanitaria:

Impianto autonomo con caldaia a gas per riscaldamento ambiente ed altro prodotto per produzione acqua sanitaria (tipo scaldacqua a gas, scaldacqua elettrico, scaldacqua a pompa di calore, solare termico…)

Impianto autonomo con climatizzatore per sola climatizzazione estiva (es: casa estiva senza riscaldamento)

mpianto autonomo con pompa di calore riscaldamento ambiente

Abitazione residenziale in condominio con impianto di riscaldamento centralizzato: libretto di impianto per tutto il condominio (gestito dall’amministratore). Per ogni singolo appartamento

Impianto autonomo con climatizzatore per sola climatizzazione estiva

 

Chi deve compilare il libretto di impianto?

L’obbligo della compilazione del libretto di impianto spetta alla ditta installatrice, per i nuovi impianti, e al responsabile dell’impianto, per gli impianti esistenti.

 

 

Chi è il responsabile dell’impianto?

– L’occupante, a  qualsiasi titolo, in  caso  di  singole  unità  immobiliari  residenziali;  il proprietario, in caso di singole unità immobiliari residenziali  non locate; – l’amministratore, in  caso  di  edifici  dotati  di  impianti termici centralizzati amministrati in condominio; – il  proprietario  o l’amministratore  delegato  in  caso  di  edifici  di  proprietà  di soggetti diversi dalle persone fisiche.

 

 

Da quale data è obbligatorio compilare il nuovo libretto di impianto?

Dal 15 ottobre 2014 è obbligatorio l’utilizzo del nuovo modello di libretto di impianto per la climatizzazione come previsto dal decreto 20 giugno 2014.

 

 

Quando si deve compilare il nuovo libretto di impianto?

Per gli impianti esistenti, la compilazione del nuovo libretto avviene in occasione e con la gradualità dei controlli previsti o di interventi su chiamata di installatori o manutentori.

Per i nuovi impianti, viene compilato dalla ditta installatrice dell’impianto  e consegnato al responsabile dell’impianto contestualmente alla fornitura dell’impianto.

 

 

Dove posso reperire il nuovo libretto di impianto da compilare?

Il nuovo modello di libretto di impianto per la climatizzazione, conforme al Decreto 10 febbraio 2014 e valido a livello nazionale, può essere scaricato in pdf dal sito del Ministero dello Sviluppo Economico.

PER URGENZE: 0917308962

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